Le scarpe da tennis bianche e blu, seni pesanti e labbra rosse e la giacca a vento. Oh! Marta io ti ricordo così il tuo sorriso e i tuoi capelli, fermi come il lago. "Lugano addio", cantavi, mentre la mano mi tenevi. "Canta con me", tu mi dicevi ed io cantavo di un posto che non avevo visto mai. Tu, tu mi parlavi di frontiere di finanzieri e contrabbando mi scaldavo ai tuoi racconti. "E mio padre, sì", tu mi dicevi "quassù in montagna ha combattuto". Poi del mio mi domandavi. Ed io pensavo a casa mio padre fermo sulla spiaggia, le reti al sole, i pescherecci in alto mare, conchiglie e stelle, le bestemmie e il suo dolore. Oh, Marta io ti ricordo così il tuo sorriso e tuoi capelli, fermi come il lago. "Lugano addio", cantavi, mentre la mano mi tenevi "addio", cantavi ma non per falsa ingenuità tu ci credevi e adesso anch'io che sono qua. Oh! Marta io ti ricordo così il tuo sorriso e i tuoi capelli, fermi come il lago.