Rapida scendevi le scale avevi gli occhi pieni d’allegria e un qualche cosa di giornata speciale che risvegliava la mia fantasia è come quando liberi del tutto i pensieri e voli in alto oltre la città al di sopra della realtà. Vicoli di antichi ricordi come in un album di fotografie che illuminati dalla luce del giorno resuscitavano le storie mie e mi aggiravo incredulo fra le vetrine sfiorando attimi vissuti già con l‘emozione che mi sorprendeva tanto tempo fa. Così decisa tu venivi per parlarmi allora per la prima volta non sembravi imbarazzata forse appena un po’ con poche frasi semplici mi hai invitato a cena da te sono stato fortunato quando hai scelto me. Sveglio mentre dormi al mio fianco sto componendo la mia vecchia follia scrivendo frasi che mi premono dentro da liberare insieme a un’armonia e all’improvviso penso di volerti svegliare per presentarti un altro pezzo di me un altro pezzo che ho recuperato stando insieme a te. E non ricordo oggi d’essere mai stato solo dopo il nostro incontro come se la nostra storia non finisse mai e mi ritrovo a vivere amo tutto quello che ho certo non mi so spiegare o forse non si può e certe sere vorrei spingere la nostra barca fino in alto mare e sfidare le tempeste della verità mentre i problemi crollano battersi e tentare di più per far bello questo posto dove vivi tu. Ma tu rispondi quando i venti gonfiano le nostre vele non potranno che portarci dove andiamo già e se ti sembrerà difficile armati di quel che sarà ed avremo un nostro posto di serenità.